Nel 1926 la contessa Elena Castelbarco e il marito Fabio Sanminiatelli, si trasferirono a Vignamaggio, dove vissero per molti anni, dando nuovo splendore alla villa, rinnovandone i giardini e invitando ospiti illustri per eventi culturali e mondani in villa.
Fabio, detto “Bino” Sanminiatelli (Firenze, 1896-1984) scrittore, giornalista e artista, dedicò una parte importante dei suoi scritti alla campagna toscana, ai cambiamenti che investirono l’agricoltura e documentando la fine del sistema mezzadrile. Nei suoi romanzi e nelle sue lettere, Bino Sanminiatelli descrisse con accurata eleganza e realismo il paesaggio chiantigiano, perdendosi nei boschi, seguendo le sorgenti della Greve e lasciandosi incantare quotidianamente dai profumi e dalle abitudini contadine.
Lo studio di Bino è ancora intriso da un’atmosfera di profonda quiete e di familiarità. Le annotazioni, i ritagli, i ricordi dello scrittore spuntano dal fondo di un cassetto o sfogliando le pagine di un libro.
Momenti silenziosi che volevamo condividere con voi, attraverso le citazioni dello scrittore.
“La fattoria incorporata nella villa poggia su mura massicce e speronate. La venerabile vegetazione che l’attornia, rimanenza del quasi scomparso giardino all’italiana che avevo voluto ravvicinare al bosco mediante il viale dei cipressi, è formata da pini e da lecci, una volta potati a siepe. In alcune nicchie di verdura si nascondono vecchie statue sbocconcellate e un tempietto da dove gli Dei si sono ritirati.
Il monte su cui la villa e fattoria sono abbarbicate sorge dalla valle dove rumoreggia il torrente e si radunano le nebbie. Muraglioni e cortili, cappella, rivendita, stalla, cantina, frantoio: tutto è racchiuso come in un’arca di Noè per la lunga traversata invernale. E stanze e stanzini per i vinsanti, il formaggio, gli orci, il carbone: e volte e scalette scalate nella roccia. Le sere d’inverno la piccola colonia salpa per la sua notte”.
La vita in campagna, Longanesi, 1980.
Scrittori del Chianti, Centri Studi Chiantigiani Clante, 1998.