A San Valentino e nelle settimane che precedono la festa degli innamorati, sostituiamo le viti che hanno ceduto alle avversità, con nuove, vigorose barbatelle piene di vita.

A causa della siccità, degli animali selvatici che ne vanno ghiotti e altre avversità, ogni anno una piccola parte delle nostre viti muore, soprattutto nei primi anni di impianto, durante i quali le piante sono più suscettibili. Queste piante vengono prontamente sostituite con nuove barbatelle, in modo da garantire uniformità al vigneto e sostenere le rese della produzione.

La barbatella deve il suo nome al suo aspetto barbuto: le radici delle piante di vite infatti assomigliano a delle barbe incolte e in Toscana vengono proprio chiamate così, “le barbe”.